Dopo il successo delle prime due edizioni torna a Torino il NOFest, festival dedicato alle varie realtà indipendenti in campo musicale e non, proponendo un cartellone tanto vario quanto invitante.
Dopo aver negato concetti come gruppi big ed emergenti, headliner e nuove proposte, che sembrano categorie del carrozzone sanremese, ma sono purtroppo la norma di ogni festival italiano, quest’anno buttiamo giù lo steccano tra gruppi “nostrani” e band straniere, una divisione ormai sorpassata in un panorama musicale collaborazioni globali, di formazioni apolidi e di progetti che non tengono più conto del passaporto.
Il NOFest! 3 sarà il crocevia di suoni, etichette e musicisti provenienti da Washington D.C., Lisbona, Los Angeles, Ottawa, Berlino, Parigi e dall’intero stivale, siamo orgogliosi di portare sul palco il nuovo progetto di Joe Lally, bassista dei Fugazi, che presenterà il nuovo disco targato Dischord-Tolotta Records e gli straordinari portoghesi Gala Drop, sodali di Panda Bear, ed è con altrettando entusiasmo che annunciamo l’esibizione di The Secret che incidono per la Southern Lord, etichetta di Sunn O))) e Earth, o di band dal respiro internazionale come Mombu (nuovo progetto voodoo di Luca Mai degli Zu), A Classic Education, Ronin, In Zaire, Squadra Omega,La Quiete, Aspec(t) o fuoriclasse come Ruggine, Morkobot e Zona MC.
Di particolare significato sarà la presenza dei Franti, non una mera reunion del gruppo che fu, ma una nuova incarnazione di una delle band che hanno scritto la storia della musica indipendente e dell’autoproduzione europea.
Senza puntare sui gruppi del momento, su nomi di facile richiamo ormai tribute band di se stesse, su reunion croniche che sanno più di r’n’r swindle che di progetti autentici, sulla sacra triade da evento estivo “rock anglosassone-ritmi giamaicani-elettronica mainstream”, con gruppi messi a caso per riempire il cartellone, i nomi che aumentano di dimensione in base all’importanza fino a trasformare i manifesti nelle tabelle di Snellen dell’oculista di fiducia.
Senza biasimare chi lo fa, ma proponendo qualcosa di differente.
In tre giorni sul palco si alterneranno quasi quaranta gruppi, senza ripere un solo nome delle edizioni precedenti, in un evento che non si esaurisce nel binomio musicisti-pubblico, perché il NOFest! non è un festival palcocentrico, piuttosto un luogo in cui perdersi, oscillando tra un concerto ed una birra nella spiaggia urbana, l’acquisto di un disco e un incontro inatteso, una partita a calcio e una braciola.
Due palchi, uno esterno e uno indoor, showcase ai banchetti delle label, Dj Clash al venerdì, il ritorno di Taboo al sabato, reading notturni (Guido Catalano, Domenico Mungo, Marco Philopat, Andrea Scarabelli), Comic Battle e la grande grigliata con concerti acustici alla domenica.
Il tutto pagando quanto si ritiene giusto per un evento simile (secondo la filosofia up2you) e senza che l’organizzazione usufruisca di sponsor o finanziamenti.