Giovedì 18 Marzo 2010
UNITED CLUB corso Vigevano 33/u, Torino, ore 22.30
16 (USA sludge stoner metal)
Ci sono bands che sono capaci di scrivere della musica col cuore e lo sludge dei 16 non è da meno.
Immaginatevi le partiture stoner-rock dei Kyuss, così desertiche ed avvolgenti. Unitele alla pesantezza dei migliori Eyehategod e dei Soilent Green, e al southern-metal dei Down. Otterrete un mix di sensazioni differenti che creano qualcosa di unico e speciale, le stesse sensazioni che nascono dopo l’ascolto dell’ultimo album dei 16. La band californiana è attiva sin dal 1992 e “Bridges To Burn” (il primo album edito dalla Relapse Records) è il quinto full-lenght record della loro carriera. E’ consigliabile addentrarsi nel mondo dei 16 un po’ alla cieca, seguendo le linee guida di questo disco (l’ultimo di una serie vincente), facendosi risucchiare dal turbine sonoro che i quattro californiani sono capaci di generare. Una band che sa veramente cosa sia la musica e cosa voglia dire emozionare con le proprie abilità compositive…sempre.
I 16 saranno in tour in Europa a Marzo per promuovere “Bridges To Burn”, non lasciatevi sfuggire l’opportunità di vedere una delle migliori sludge-metal bands del pianeta.
The Orange Man Theory (ITA extreme rock/metal)
Attivo dal 2003, il quartetto romano, è stato da sempre influenzato da sonorità dissonanti e ritmiche “storte”, miscelando una passione perversa per il death metal e una profonda devozione per il rock anni 70. Il loro album di debutto “Riding A Cannibal Horse From Here To…” è stato registrato da Steve Austin dei Today is the Day, pubblicato dall’etichetta americana Supernova ed è stato immediatamente seguito da un tour che ha toccato Italia, Europa, nord e sud America. Anche per il loro secondo lavoro “Satan told me that I’m right” annoverano la collaborazione di Steve Austin, ma questa volta in uscita per la romana Subsound.
Dogs for Breakfast (ITA hardcore/metal)
Rose l’ha fatto! Lo stato di soffocamento e frustrazione non poteva durare molto. Le sue notti si erano trasformate in interminabili viaggi, colorati dal rosso del sangue, con un alone di realtà intangibile, scenari di panico e desolazione Rose l’ha fatto! Quando tutto è stato chiaro ha meditato, studiato e agito! Si è liberata di quell’enorme peso che la soffocava, i sentimenti si sono intrecciati al punto da non essere più riconoscibili, l’odio e la rabbia si sono fusi con l’amore, lo stesso amore che in principio generò tutto. E’ stata spietata, non è da lei, ma l’enorme amore da cui era alimentata è esploso d’improvviso, gli è scoppiato in petto, l’ha trasformata in qualcosa di spaventoso, il fuoco che ardeva per amore ora è spento ma per quegli attimi è stato incontrollabile, enorme, caldissimo!
La storia di Rose Lane è il capitolo primo, con il quale i DOGSFORBREAKFAST si presentano al mondo. Una storia raccontata con intensità e drammaticità , fusa perfettamente con il sound caotico, sporco e granitico delle cinque tracce che compongono l’ep di esordio della formazione. La band nasce ora dalle ceneri degli SLAIVER, il quartetto che, nell’arco di una decina di anni, ha occupato il suo posto con discrezione e determinazione nella scena hardcore diy europea. Nel 2007 pubblicò “Why Brothers” per l’americana Forward Looking e Il Complotto Produzioni, prodotto dall’ormai noto Giulio Ragno Favero (Zu, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, ecc…). Why brothers permise ai quattro di solcare numerosi palchi in Italia e nel resto di Europa (Svizzera, Francia, Belgio ,Olanda, Slovenia, Svezia, ecc…) e di dividerli con gruppi del calibro di Converge, Zu, Rise and Fall, Todd, Bridge to Solace, ecc…